Chiesa madre (Piazza Garibaldi)

La prima pietra della nuova chiesa fu posata il 3 luglio 1870, nel luogo dove da li a pochi anni sorgerà il centro religioso ed amministrativo del nuovo Comune di Milocca, non a caso chiamato Chianu di la chiesa (Piano della chiesa), e il 19 marzo 1881 fu aperta al culto, anche se mancava la pavimentazione e tutte le rifiniture interne. Le ragioni per cui fu necessario erigerla sono da ricercarsi sia nella posizione non baricentrica della piccola chiesetta situata all’interno del monastero-fattoria di S. Martino, adoperata sino ad allora, che costringeva la domenica i fedeli di tutte le robbe, ed in special modo quelli della frazione di S. Biagio a delle vere e proprie trasferte di diversi chilometri su viottoli e trazzere non acciottolate, sia nell’accresciuto numero di fedeli che la frequentavano .

 

A navata unica, dalle misure esterne di 24,50 m. di lunghezza e 11,90 m. di larghezza, con abside terminale di raggio esterno pari a 5,60 m., anche se scarna per affreschi, sculture ed addobbi sarà sicuramente apparsa, agli occhi di quanti avevano contribuito a realizzarla, maestosa rispetto alla piccola chiesetta di S. Martino utilizzata sino a poco tempo prima. Anche l’altezza dovette apparire maestosa ai fedeli che vi si recavano per seguire la celebrazione della messa, infatti quella interna è di 13,00 m. sino all’intradosso del solaio di copertura (a forma di volta cilindrica a tutto sesto) mentre quella esterna è di 15,90 m. sino alla linea di colmo del tetto.

 

 

 

Per la realizzazione della fabbrica della chiesa la popolazione oltre che con denaro aveva contribuito anche con il trasporto delle pietre dalla cava di Rocca della Mendola-Pili Mancarelli, infatti la domenica, prima della messa, gli uomini con gli animali da soma e le donne andavano in processione alla cava, con a capo il parroco e tutti prendevano la propria pietra per portarla al cantiere. Per la realizzazione delle travi di copertura furono utilizzati gli alberi di quercia che si trovavano, e si trovano ancora, nel vicino Cozzo della cersa. Per questi lavori furono spesi circa tremila lire. Dal 1924 al 1931 furono realizzati i cinque altari laterali sormontate da altrettante nicchie in tre delle quali si trovano altrettante statue dello scultore Biangardi.